Il mio obiettivo, difficile, è stato quello di cambiare questa mentalità, ponendo l’attività sportiva sullo stesso piano dell’offerta formativa e della ricerca. Chiunque mi sostituirà riprenderà da qui, finalmente è stata compresa l’importanza del Cus per l’Università.” Sani ha anche elogiato le capacità educative degli istruttori cussini. Presenti anche il vice direttore tecnico Patrizio Micucci ed anche l’imprenditore calzaturiero Giuseppe Lanciotti, main sponsor per questa stagione del Cus Macerata e vivamente ringraziato da De Introna. Micucci è entrato in dettaglio sull’approvazione del piano per la sistemazione dell’attuale sede del Cus in via Valerio. Una struttura indubbiamente bisognosa di interventi di abbellimento estetico, ma soprattutto con impianti da gioco obsoleti. Proprio venerdì mattina l’Università ha stanziato 180mila euro, soldi che saranno utilizzati per sostituire i campetti (due saranno polivalenti e comunque tutti trasferibili) e per migliorare e mettere in sicurezza il resto. I lavori finiranno a giugno ed il Cus potrà così affrontare con maggior capacità di attrazione il periodo di attesa prima del trasferimento nella nuova Cittadella dello Sport. [B]Nella sezione Gallery, cliccando su Galà&storia, altre foto.[/B]
Il saluto del Rettore con tanto di bel regalo!
Era il grande ospite dell’annuale assemblea dei soci del Cus Macerata e con le sue parole ha saputo rendere l’incontro più ricco di significati. Il Rettore Roberto Sani è stato il protagonista dell’assemblea, da lui voluta nella splendida Aula Magna dell’Università proprio per ospitare “a casa sua” e salutare nel modo migliore ormai a conclusione del mandato. Omaggiato dal presidente del Cus Antonio de Introna con targhe e perfino la felpa ufficiale dell’ente, Sani ha esordito così: “Mi piaceva essere presente in questa ultima assemblea da Rettore, con persone che sono diventate amici e non perché interessati. Oggi vorrei ripercorrere quanto fatto dal 2003. Allora la situazione era molto difficile, non si dava rilievo al Cus per lo sviluppo dell’Ateneo e la comunicazione era a zero.