Storia
Il Centro Universitario Sportivo Macerata nasce nel 1946 aderendo al C.U.S.I. (Centro Universitario Sportivo Italiano) che prende il posto del disciolto G.U.F. (Gioventù Universitaria Fascista) in quanto molti studenti atleti, in particolare delle sezioni Hockey su prato (ex circolo goliardico), pallacanestro ed atletica leggera, intendono continuare a praticare sport in ambito universitario.
Il primo personaggio che coagula intorno a se questo movimento è Carlo Alberto Nittoli seguito a ruota da altri studenti che diventeranno poi ben noti in ambito politico e professionale quali, Chico Brinati, Elverio Maurizi, Adriano Ciaffi, Guido Bianchini, Paolo Perugini, Fausto Cingolani ed Aldo Cingolani.
Quest'ultimo rimane in carica quale Presidente del Cus sino al 1963 quando cede il testimone ad Antonio De Introna, proveniente dal Cus Napoli, che ancora oggi è alla guida dell'Ente. Per molti anni il Cus non avrà una sua sede né una sua autonomia dagli organismi studenteschi sino a quando, nel 1977, grazie alla Legge 394, viene sancito l'attuale status giuridico con relative competenze ed esclusività. Grazie anche ed essenzialmente all'opera dell'indimenticato Rettore, Prof. Don Attilio Moroni, il Cus acquista spazi prima con la storica sede di Vicolo delle Scuole e quindi dal 1986 si trasferisce in Via Salvatore Valerio dando vita anche al piccolo, ma funzionale, impianto sportivo che accoglie tuttora gli studenti che praticano sport.
Nel frattempo, nel 1974, si organizzano per la prima volta nelle Marche i Campionati Nazionali Universitari che coinvolgeranno tutta la popolazione studentesca, nonché le sedi distaccate di Jesi e Fermo. Furono battuti record italiani di lancio del giavellotto e 200 metri stile libero nel nuoto, con la partecipazione di un pubblico entusiasta e numeroso che raggiunse l'apice per la finale di calcio tra Macerata e Trieste nel nuovo stadio di Corridonia (4.500 persone circa).
Impossibile citarli tutti, ma un grazie è doveroso verso personaggi come Massimo Olivelli, Delio Tifi, Bruno Dezi, Andrea Angeli, Tommy Nicolini, nonché tecnici di prestigio come Libero Magnaterra, Luana Monachesi, Romano Mandolesi, Gianni Rosichini e tantissimi altri che hanno fatto grande la storia del nostro Ente.
Nel giugno del 2024 viene abbandonata la sede di via Valerio. Un trasloco inevitabile già per lo stato da tempo obsoleto delle strutture, ma causato dall’imminente realizzazione di palazzine di edilizia popolare. In attesa del nuovo campus a Santa Croce, la Cittadella dello sport sognata da De Introna per decenni, il Cus si trasferisce in via Cassiano da Fabriano ed utilizza palestra e campetto della scuola IV Novembre.