Sì perché i dorici –vicecampioni in carica- dovevano attaccare forte per difendere l’argento, dopo il ko di Parma erano chiamati a vincere con 4 gol di scarto. Di fronte ad un Cus Macerata davvero brutta copia dell’abituale i padroni di casa hanno chiuso il primo tempo proprio a metà dell’opera, vale a dire avanti 2-0. Poi ecco il tris, ma col traguardo ormai vicino i dorici hanno risentito dello sforzo profuso e sul risultato di 5-2 è emerso il grande orgoglio dei maceratesi.
Emozioni da derby vero e, in un clima sempre più caldo, i nostri sono riusciti a completare la rimonta fino al 5-5. A bersaglio con una tripletta lo scatenato Vallucci, a segno anche Cassisi e Rotatori. Il pareggio che volevamo, il minimo per avanzare come migliori con 4 punti. Ritorniamo alle finali nazionali in uno sport di squadra a distanza di 2 anni dall’ultima volta a Messina e, a questo punto, possiamo anche sognare un’altra Chieti dove nel 2002 arrivammo secondi. Milano ci attende dal 19 di maggio. Niente Milano ma comunque applausi invece per la rappresentativa di pallacanestro. Schiacciati sotto una valanga di punti in Emilia dal Cus Bologna, i nostri cestisti di fatto già eliminati hanno giocato una gara di ritorno di ammirevolissima dignità.
L’obiettivo prestigioso era quello di sconfiggere i grandi favoriti per il titolo e l’impresa è stata accarezzata: finale 82-80. A 40 secondi dalla fine una tripla ha dato a Bologna l’ennesima vittoria ma non cancella una prestazione da incorniciare.