Già, quella non mancava di certo, dato che la barista Bianca ne offriva continuamente solo che nessuno si fidava di berla. Da dove veniva tutta quell’acqua? Il sospetto era che fosse avvelenata per far fuori le avversarie. Intanto alcuni scontri si erano consumati: Pat fu più veloce di uno struzzo nel colpire la giovane straniera, mentre Calamity Laura lottava contro un febbrone da cavallo e non poteva continuare la sfida. Si fece avanti la barista Bianca che già sudava prima del faccia a faccia con la spilungona venuta dall’est; nulla potè contro i suoi colpi devastanti e si rifugiò dietro al bancone a servire whiskey annacquato. Intanto Francis Ford Coppola (il suo soprannome da battaglia) cercava di tenere a bada quella che era il Capo delle avversarie.
Di origini indiane, faceva girare le pallottole in modo strano ed efficace e non dava nessun segno di cedimento ai colpi profondi di Francis che, alla fine, ne usciva battuta ma ancora combattiva. Ultimo scontro, due contro due, quando tutto sembrava fosse finito per noi, Francis e Pat si scrollarono dalla polvere travolgendo le straniere. 2 a 2. Lotta all’ultimo colpo. Non volava una mosca per il caldo, qualche risata da jena in lontananza, si iniziò così di nuovo l’incontro, uguale al precedente, con i fischi delle palle andate a vuoto, recuperate dai fidi di Fufi che seguivano a distanza. Sotto quel caldo asfissiante, al calar del sole ormai, le ragazze del Cus Macerata cedevano 3 a 2 e la Serie C alle giovani di Cupra Marittima.
Il Saloon chiuse e Cus Macerata City ritornò in Serie D1. Erano, però, tutti felici, per non aver perso quella che è stata la vittoria più grande costruita con l’impegno, con divertimento, con sentimento, con l’amicizia, con il cuore che tutti hanno dato a questa avventura, sperando di ritornare sulla scena con questo spirito giusto.