Invece no, niente calcoli, il Cus Macerata ha voluto dare una ulteriore dimostrazione della sua forza e delle sue qualità di gioco, legittimando fino in fondo la sua superiorità tecnico-tattica. I cussini non si sono accontentati del pari ed hanno espugnato 5-6 il Carifac (stavano anche 3-6).
Diciannove vittorie, zero pareggi e 5 sconfitte, 57 punti, 111 gol fatti, top attacco assieme al Cerreto d’Esi, 66 subiti, seconda miglior difesa dopo Jesi: questi alcuni dei numeri finora, dopo 24 turni.
E’ il trionfo di una squadra, ma più in generale di una sezione da anni fiore all’occhiello della vasta attività della polisportiva presieduta da Antonio de Introna. E’ l’esaltazione ed il giusto premio per un sistema, una filosofia etico-sportiva basata su un gruppo fatto in casa, costruito dal basso, dal proprio vivaio. Sì perché il 90% del team che festeggia l’ascesa in B è nato e cresciuto a pane e futsal in via Valerio, svezzato e formato da quell’insegnate, forse meglio dire maestro, che è Michele Zampolini.
Adesso il timone della Prima squadra l’ha preso l’allievo Alessandro Di Gregorio, allenatore-giocatore supportato dall’esperienza di Adriano Porro e in campo vanno atleti giovanissimi. Si dice che con i ragazzi non si vince, il Cus dei Francavilla e Marangoni (re e viceré dei bomber al momento) è invece l’eccezione, l’isola felice. E ne siamo orgogliosi. Tanto più che la squadra è a costo zero, mentre altrove vengono sperperati soldi a profusione.
Complimenti ragazzi per questo traguardo, per questo ritorno sulla scena nazionale già raggiunta nel 2016 e speriamo che questa volta la permanenza sia duratura.
E, aggiungiamo, speriamo che questa enorme gioia possa essere presagio di un’altra soddisfazione quando a maggio la rappresentativa cussina parteciperà alle finali dei Campionati Nazionali Universitari.
Anche per questa foto si ringrazia Leonardo Perucci