Può rilassare i nervi il Cus Macerata. Di ore ne sono trascorse, ma l’estasi continua a circolare nelle vene. Il suono delle trombette, gli abbracci, i bicchieri di spumante e le foto celebrative sono ricordi ancora freschi nella memoria del popolo biancorosso. Le corde vocali stanno pian piano grattando via la ruggine dello sforzo. Venerdì sera si è sfogata la libidine per una promozione in Serie B magnifica, epica, raggiunta al termine di un duello senza esclusione di colpi con l’Eta Beta. Onore ai rivali, non ci stancheremo mai di dirlo. Ma gloria, infinita gloria, al valoroso gruppo diretto da Bacosi e Zampolini. Partito ad Agosto con lo stato d’animo della collegiale che, pur essendo molto carina, si è presentata al ballo consapevole che l’attenzione l’avrebbero attirata altre reginette. Quelle con la corona, quelle senza brufoli. Le miss. Cobà, Portos, Dinamis e la già citata stangona fanese erano troppo affascinanti. Tacco a spillo e minigonna, senza dimenticare la scollatura vertiginosa. E chi glielo soffia il partner a queste qui? Errore. Jeans e maglietta hanno fatto il miracolo. Si sono infilate alla festa e con disarmante semplicità hanno “cuccato”. Wow.
Un anno di flirt culminato con la notte di passione, vissuta senza freni inibitori. L’ansia è stata vera. Totale. Iniziata alla prima giornata, dopo un 4-3 strappato al Cagli con le unghie e con i denti. Meccanismi da registrare, automatismi da trovare. La tabella di marcia era quella, inutile allarmarsi. Congettura bruciata dalla fastidiosissima sveglia di Filottrano, entrata nelle orecchie, nello stomaco e nell’almanacco come l’unico neo di una stagione immacolata. Sigarette, elettroniche e non, hanno gettato nuvole di fumo su ambizioni ancora da chiarire. Il pareggio casalingo contro un Cobà decimato dagli infortuni ha riacceso la spia, rendendo nuovamente nitida la prospettiva. Si può. “Come on”. Adverso e Città di Falconara superate di slancio, pareggio esterno rocambolesco a casa Lourencete, formalità Sangiorgese e altro 3-3. Stavolta a Montecchio. Stavolta da mangiarsi i gomiti per una trasferta piena di bucce di banana acchiappate tutte, dalla prima all’ultima. E’ qui che il Cus ha schiacciato il pedale della frizione e ha ingranato la marcia alta, inanellando un filotto di nove vittorie consecutive iniziato a Pagliare il 6 Novembre e terminato il 15 Gennaio, data della “vendetta” contro la Nuova Ottrano.
Prologo al pomeriggio di apnea passato a nuotare nell’immensità del PalaSavelli. Una vasca enorme e ostile, dove Carpineti, Bacaloni e Petetta hanno riportato a galla un’imbarcazione che sembrava destinata ad affondare. Sequenza analoga al girone d’andata, almeno in questa fase: accoppiata Adverso-Città di Falconara saltata a piedi pari e giù con lo scontro diretto. Macerata diventa “the house of futsal” per due ore. Spettatori arrampicati sulle finestre della “Bramante” pur di sciropparsi ogni goccia di adrenalina. Il match è un cerchio perfetto aperto e chiuso dal brasiliano Lourencete, che dopo un secondo porta in vantaggio l’Eta Beta con un missile su calcio d’inizio, e all’ultimo secondo spara sulla Luna un tiro libero che avrebbe potuto disintegrare i biancorossi. E’ l’ultimo semaforo arancione. Da qui in poi onda verde fino al traguardo. Fino al 9-4 con la Dinamis. Fino alle pizzette e alle trombette. Fino alla B costruita col cartone. Fino all’apice di un “double” di cui una città intera deve assolutamente andare orgogliosa.
di Marco Cognigni